ORDINE AVVOCATI RIMINI
Cari Colleghi,
unitamente alla presente trasmetto delibera adottata dal Consiglio dell’Ordine alla seduta del 24 luglio scorso (cliccare qui) avente ad oggetto la questione relativa alla indagine giudiziaria che ha interessato due Colleghi del Foro di Udine, destinatari di provvedimenti di perquisizione domiciliare presso lo Studio e le abitazioni in quanto indagati in concorso per il reato di patrocinio infedele per avere l’uno consigliato alla parte assistita – indagata di avvalersi della facoltà di non rispondere ed entrambi per avere scambiato informazioni relative a procedimento penale in corso, condotte entrambe legittimate rispettivamente dal codice di procedura penale e dall’art. 46 comma 3 del Codice Deontologico Forense, come giustamente rilevato dal Tribunale del Riesame investito del gravame reale che ha ritenuto insussistente il fumus del reato contestato.
Il Consiglio ha ritenuto doveroso l’intervento anche a fronte della netta presa di posizione del Consiglio Nazionale Forense a tutela della libertà e indipendenza della difesa davanti al rischio di compressione delle stesse prerogative del difensore.
Cordiali saluti e buon lavoro!
Il Presidente
f.to Giovanna Ollà